Vittoria degli animalisti di PETA: sì a leopardato, zebrato e pitonato, purché siano ecologici e quindi, rigorosamente “fake”. Poco prima della passerella newyorkese la maison ha annunciato che d’ora in poi farà a meno di pellicce e pelle di animali esotici. Già nel 2017 la maison Gucci ha abbandonato la produzione di accessori ed abiti con inserti in pelliccia di visone, coyote e volpe. Anche Chanel dunque, segue il trend ormai imperante, dopo che numerosi brand internazionali (tra i quali ASOS, Nike, Nine West e Puma, fra gli altri) hanno eliminato la pelle di animali esotici dai loro prodotti.
Il direttore creativo Karl Lagerfeld ha presentato una nuova collezione, ispirata all’Antico Egitto, al Metropolitan Museum of Art di New York: abiti ed accessori in pelle di serpente e coccodrillo completamente sintetici. La casa di moda francese non produrrà più indumenti e accessori realizzati con pellicce di visone, coniglio, coccodrillo o pitone investendo in ricerca e sviluppo di materiali alternativi vegetali.
Chanel ha spiegato la decisione è stata maturata dalla constatazione che vendere determinati prodotti mal si conciliava con il rispetto degli standard etici del brand: la decisione è stata accolta con grande favore da parte della PETA, la quale ha ringraziato Chanel e ha nuovamente invitato altre griffe a seguire l’esempio dell’iconica maison.
Come sappiamo quest’anno c’è stato un grande ritorno dell’animalier e soprattutto delle pellicce nelle collezioni autunno inverno 2018/2019, dai grandi magazzini alle firme più blasonate. Tuttavia sono numerosi gli stilisti che scelgono di interpretare il trend con capi ecologici ritenendo le pellicce autentiche ormai sorpassate. Una posizione condivisa da Stella McCartney, da sempre orientata all’ecosostenibilità, che trova conferma anche nelle scelte d’acquisto dei cosiddetti “millennials” non particolarmente attratti dagli oggetti in pelle naturale e sempre più orientati al consumo consapevole, disposti anche a pagare di più per avere un prodotto sostenibile. Vivienne Westwood, Calvin Klein, Ralph Lauren e Giorgio Armani, Burberry, Michael Kors, Tom Ford, DKNY, Furla e Versace avevano già abbandonato le pellicce vere o annunciato l’eliminazione delle stesse.
L’impegno della PETA nel denunciare il maltrattamento di animali in tutto il Mondo ha portato a numerosi cambiamenti nel Mondo della Moda: basti pensare al noto video relativo ai maltrattamenti dei coccodrilli destinati alla produzione di accessori (diffuso dall’organizzazione nel 2015) che ha aveva spinto Jane Birkin a chiedere ad Hermes di rimuovere il suo nome dall’iconica borsa.
Nonostante i successi la battaglia di PETA non si ferma e nell’occhio del ciclone, sembrerebbe esserci Louis Vuitton accusata di usare la pelle di coccodrilli maltrattati in allevamenti Vietnamiti al limite della legalità. Così come Fendi, la quale continua a sostenere che le pellicce vere rappresentano un tratto distintivo del brand romano al quale non hanno intenzione di rinunciare.