Mark Parker, amministratore delegato della Nike, ha le idee chiare in fatto di business. Idee valide che hanno creato le basi per un successo inarrestabile.
Innovare tecnologia ed estetica, essere al servizio dell’atleta, così egli assicura da 10 anni, al marchio di Beaverton, la leadership globale della scarpa sportiva.
Parker, nell’ultimo decennio ha raddoppiato il fatturato Nike, portandolo da 15 a 30,6 miliardi di dollari, ponendosi il raggiungimento di 50 miliardi entro il 2020. Ad oggi il titolo in borsa ha già guadagnato il 35% in più rispetto l’anno scorso.
Questo sessantenne che vive, lavora e pensa in sneaker è stato nominato Business man del 2015 e rientra tra i 7 innovatori dell’ultimo anno, grazie al progetto del “Advanced Product Creation Center” ovvero un centro di ricerca e sperimentazione al fine di creare materiali sempre più avanzati.
Proprio la passione, la dedizione e i continui investimenti gli hanno permesso di chiudere contratti stellari da Michael Jordan, Ronaldo, Nadal e LeBron James.

Reduce da questo grande successo, la Nike si tiene stretto il suo CEO Mark Parker, garantendogli un maxi bonus di 30 milioni di dollari in azioni che si aggiungono ai 3,5 milioni l’anno di bonus pagati nell’ultimo triennio.

Parker, nel corso del 2016, subentrerà al presidente Phil Knight a partire dall’anno prossimo, ed avrà il compito di raccogliere la sua eredità e conservare la leadership di Nike contro una concorrenza sempre più agguerrita di Adidas ed altri big del settore.