Il progetto prenderà vita nel Quadrilatero della Moda di Milano allo scopo di sviluppare ed incrementare turismo, shopping e ristorazione in città con la nascita di un nuovo punto di riferimento per i “fashion addict”: l’ex Seminario arcivescovile di Milano.
L’annuncio è avvenuto a Cannes nel corso della rassegna internazionale sul lusso: finalmente si sono concluse favorevolmente le intese preliminari con la Curia per la definizione di un affitto a lungo termine (non cessione) ed è stato ottenuto il permesso a costruire. Ogni progetto esecutivo di recupero e sviluppo verrà definito di concerto con la Curia e l’inaugurazione è prevista per il 2020.
La struttura è inagibile dal 2002 ed il seminario non possiede risorse sufficienti ad affrontare un restauro completo dell’immobile e nel finanziare le attività di formazione dei preti, oggi, si appoggia sugli aiuti della Curia. Si tratta quindi di un’ottima occasione per mettere l’immobile a reddito permettendo all’arcidiocesi di destinare più fondi alle emergenze sociali.
L’ex Seminario arcivescovile di Corso Venezia 11 è un immobile dal grande valore storico ed architettonico. Si tratta, infatti, del seminario più antico d’Europa e venne costruito nel 1564. Chiuso all’inizio del XXI secolo, oggi l’ex Seminario di Corso Venezia è un gioiello nascosto e che merita di diventare una meta obbligatoria per chi visita Milano. Varcando il meraviglioso portale barocco (1652) si accede ad un imponente piazza incorniciata da un doppio loggiato di colonne dall’inestimabile valenza architettonica. Si tratta di un’architettura di grande rilievo che verrà rispettata con interventi integrativi e di restauro volti ad esaltare la bellezza del luogo.
Il progetto prevede la nascita di un nuovo boutique hotel (il Portrait Milano), una galleria commerciale, un’area fitness & Spa, un’enorme area eventi e, ovviamente, una serie di ristoranti. L’obiettivo è quello di creare un polo per il lusso ed il lifestyle aperto non solo agli ospiti dell’hotel ma a tutti i cittadini e visitatori di Milano.
Il portfolio di Lungarno Collection (società che opera nel business dell’ospitalità e fa capo alla famiglia Ferragamo) conta alberghi di fascia alta, tra cui 4 a Firenze e 1 una a Roma, oltre a 5 Dining collection a Firenze. Con questa operazione il gruppo Ferragamo aggiungerà un altro albergo alla sua lista. L’occasione è davvero importante, per il gruppo come per il Comune di Milano: l’obiettivo è quello di restituire un luogo di immensa bellezza alla città aggiungendo una nuova via da percorrere in grado di collegare Corso Venezia con Via S.Andrea. Una grande sfida commerciale ed alberghiera ma anche una grande responsabilità nei confronti di Milano.
D’altronde la città è stata sommersa da progetti di questo tipo: immobili storici, in disuso da moltissimi anni, convertiti in hotel di lusso con spa, palestre e ristoranti. Spesso gli investitori sono catene estere che fanno l’ingresso in Italia partendo da Milano. Progetti che spesso, però, incontrano numerose difficoltà e lungaggini burocratiche che rischiano di far sfumare ottime occasioni. In questo momento, oltre al progetto di Ferragamo sono molti i progetti in attesa di approvazione, tra i quali quello di Soho House, di fronte alla Pinacoteca di Brera. Spa, locali, bar, palestre, biblioteche, cinema e terrazze panoramiche: tutti progetti nei quali i servizi aperti a tutti sono cruciali, sia per ottenere il benestare delle amministrazioni, sia per far crescere il rendimento dell’immobile.