home Architettura, Lifestyle, Milionari Il Walled Off Hotel di Bansky: arte e provocazione

Il Walled Off Hotel di Bansky: arte e provocazione

L’artista contemporaneo più misterioso, ironico, iconoclasta del Mondo (e forse uno dei più famosi tra i contemporanei) non finisce di stupire. Dopo il tetro parco giochi di Dismaland, ha aperto a sorpresa un albergo a Betlemme, in Palestina. Il Walled Off Hotel (un nome che assomiglia a quello della catena Waldorf Hotel) è l’unico albergo che promette la “peggior vista al Mondo” : l’unica camera con vista della struttura affaccia, infatti, sul muro di separazione che attraversa Betlemme, il muro di Gaza; costruito da Israele per separare la città palestinese dai territori di Gerusalemme Est (formalmente riconosciuti ai palestinesi ma occupati ormai da molti anni dagli insediamenti israeliani). Ma non è certo la vista panoramica ad invitare ed incuriosire i turisti di tutto il Mondo. Le installazioni di Bansky al Walled Off Hotel sono una risposta all’infinita e sanguinosa lotta tra le due fazioni mediorientali, ironicamente e ben rappresentata dalla lotta con i cuscini immortalata in una raffigurazione di un palestinese e un israeliano impegnati nella battaglia presente nella “stanza di Bansky”: uno scontro ridicolo, surreale.

Il Walled Off Hotel si dichiara indipendente ed aperto a chiunque voglia sperimentare la realtà del muro più da vicino: è aperto specialmente ai giovani israeliani e, in generale, a chiunque sia in grado di rispettare le semplici regole di sicurezza imposte anche dalla vicinanza al muro. Nessuno può recarsi sul tetto senza il permesso dell’Esercito Israeliano, ubriachezza e nudità esibita non sono incoraggiate e, in nessun caso, è possibile puntare penne laser sulle torri di guardia.

L’hotel accoglie anche chi non ha intenzione di soggiornare in una delle camere presenti: la struttura è aperta dalle 11:00 alle 19.30 e si trova in un’area turistica (quindi dichiarata sicura) della città, piena di ristoranti, bar e taxi, ma a 500 metri dal checkpoint israeliano ed a poco più di un km e mezzo dal centro di Betlemme. Al suo interno ci sono 10 stanze, quasi tutte contenenti opere d’arte dell’artista inglese, ma non interamente decorate da Banksy. Una cauzione di 1000 dollari è richiesta all’arrivo per scoraggiare il furto delle opere d’arte che tappezzano l’hotel: sarà la polizia di Ramallah a trattenere gli eventuali trasgressori, che saranno giudicati in base alla legge nazionale.

Ovviamente non si tratta semplicemente di un albergo ma di una vera e propria opera, vivente e funzionale, di Bansky. Il Walled Off nasce con il palese intento di condannare l’atteggiamento della Gran Bretagna e le sue responsabilità coloniali: un’irriverente denuncia del passato coloniale nazionale. La struttura include anche un museo dedicato alla storia del muro. La camera più costosa, la suite, è dipinta interamente di rosso e sopra il letto è esposto un quadro con un cuore metallico avvolto da filo spinato e una vasca idromasaggio in finta pietra. Nel corridoio c’è un finto ascensore murato e nel ristorante un pianoforte che suona da solo, videocamere di sicurezza, fionde, martelli e così via. Come detto, l’hotel arredato da Banksy è una struttura ricettiva a tutti gli effetti, che porta lavoro in una zona economicamente difficile. Tuttavia l’intento principale dell’artista è quello di promuovere il dialogo tra palestinesi e israeliani, anche e soprattutto attraverso l’espressione artistica, ospitando artisti e performer provenienti da tutto il Mondo.

Il primo viaggio dell’artista in Cisgiordania risale al 2005 e portò alla creazione di una serie di graffiti direttamente sul muro di separazione, dove l’artista aveva operato illusioni ottiche in grado di demolirlo idealmente.

hotel2

Possono interessarti...

Top