Sergio Marchionne, uomo introverso e poco avvezzo alle luci della ribalta, può di diritto essere considerato il nuovo Re Mida, poichè trasforma in oro tutto ciò che tocca. A Marchionne viene riconosciuta la capacità di aver fatto diventare Fiat uno dei più grandi player mondiali dell’industria automobilistica attraverso l’alleanza con Chrysler nel 2009, che ha fatto diventare il gruppo Fca uno dei principali gruppi del settore.
Dopo i numerosi successi degli ultimi anni, tra cui quello di aver risollevato da una profonda crisi il colosso di Detroit, ora ne consegue uno senza pari: la quotazione in borsa della Ferrari. Mossa che ha già dato i suoi frutti.
Nel corso degli anni, il manager italocanadese ha ottenuto diversi bonus e pacchetti azionari prima da Fiat e poi dal colosso Fca, nato dalla fusione con Chrysler. Si è trovato cosi a possedere circa 15 milioni di azioni Fca. E poichè nella divisione dei nuovi titoli Ferrari ai soci, la ripartizione utilizzata è stata di un titolo del Cavallino per ogni 10 di Fca, Marchionne ha avuto 1.462 milioni di azioni ordinarie Ferrari.
I dati sono stati resi noti dalla Afm, una sorta di Consob olandese, che ha pubblicato tali dati per ottemperare agli obblighi di trasparenza. E quelle azioni valgono ad oggi circa 65 milioni di euro.