Non è solo una tela ma la rappresentazione di un vero pezzo di storia. Nel dipinto è raffigurato infatti uno scorcio dell’Attersee, un lago nell’Austria occidentale. I paesaggi dipinti sono poetici e ricchi di emozioni.
‘’Litzlberg am Attersee’’ fu acquistato dal magnate Victor Zuckerknadl, e nel 1938, alla sua morte, fu ereditato da Amalie Redlich. Da quel momento la tela iniziò un lungo girovagare: la Redlich fu deportata nel 1941 dai nazisti e morta in un lager, ed il dipinto andò nelle mani della Gestapo, per poi entrare tra le opere possedute dal Museo d’Arte moderna di Salisburgo. 61 anni dopo, il nipote di Amalie Redlich, George Jorisch, iniziò un lunga battaglia con il Governo austriaco per rientrarne in possesso.
La tela è stata infine restituita all’erede solo nel 2009. Dietro la restituzione c’è grande un atto di generosità: la legge emessa per tutelare i beni sottratti agli ebrei riguarda solo ed esclusivamente i musei statali e quindi le collezioni e gli enti privati non sono obbligate.
Il prezzo di partenza per l’asta tenutasi da Sotherby’s era di 25 milioni di dollari, ma dopo un’accesa gara al rialzo tra cinque collezionisti, è stata venduta per 40.4 milioni di dollari.
Simon Shaw, curatore dell’asta ha inneggiato a Klimt ed alle sue opere, definendole delle icone dell’arte moderna.
Altre opere di Klimt sono state stimate così tanto: nel 2006 il ritratto “Adele Bloch-Bauer“, realizzato nel 1907, è stato venduto dalla Neue Galerie di New York a Ronald Lauder per 135 milioni di dollari.