La Ferrari 250 GTO (Gran Turismo Omologata) appartiene a quel genere di vetture destinate a segnare la storia di una casa automobilistica e di un’epoca, grazie alle sue potenti prestazioni, al suo design ineguagliabile e alla grinta con cui è sempre scesa in pista per ogni corsa in cui ha gareggiato.

Come narra Franco Varisco, fotografo sportivo che ha legato il suo nome a casa Maranello vincendo nel 1984 il Premio Ferrari per la Fotografia, l’idea di realizzare la berlinetta nacque durante una competizione sportiva. In quell’occasione Enzo Ferrari espresse il desiderio di realizzare un’auto da corsa che superasse le prestazioni della 250 GT e delle sportive inglesi Aston Martin e Jaguar. Nel 1960, dal progetto di Bizzarini e dal lavoro di Scaglietti scaturì il primo esemplare di 250 GTO. L’anno successivo, l’auto era già pronta per scendere in pista a Monza.

Presentata il 24 febbraio 1962, la Ferrari 250 GTO fu realizzata in 39 esemplari, costruiti e assemblati rigorosamente uno alla volta. Ogni modello reca infatti delle minuscole tracce distintive che lo rendono unico e speciale. Il colore rosso, emblema di casa Maranello, non fu il solo a rivestire le 39 berlinette, molti furono i clienti che le vollero declinate in diversi colori: blu, grigio o verde. Un modello fu richiesto bicolor: marrone con il tetto bianco.

Vincitrice di ben 3 titoli mondiali, l’auto da competizione del Cavallino Rampante resta un modello storico per velocità e trazione, stile e funzionalità. Gianni Bulgari che ha vinto la coppa FISA a bordo della celebre berlinetta ne ha paragonato il fascino a quello di una donna “intrigante, affascinante e nel contempo intelligente”.