La donna più ricca della Cina ha solo 32 anni. Dopo gli studi universitari in America, alla Ohio State University, Yang Huiyan è ora vice-direttore della Country Garden Holdings, la società immobiliare di famiglia – sbarcata lo scorso aprile sul listino di Hong Kong – di cui detiene il controllo.
Il gruppo, fondato nel 1997 dal signor Yang Guogiang, si è rapidamente affermato nel settore immobiliare.
Nel 2007 il fondatore ha ceduto alla figlia il 70 % delle azioni del gruppo.
Partendo da un’azienda solida e apprezzata, Yang ha saputo gestirla con abilità, portando ad un’impennata del valore delle sue azioni.
Nel 2009 Yang era già la quinta persona più ricca della Cina.
La sua guida ha portato il Country Garden Group ad aumentare i suoi asset del 60 %nel corso del 2014, con il conseguente aumento del suo patrimonio personale.
Alla fine del 2014, Yanh Huiyan ha dichiarato un patrimonio di oltre 6,5 miliardi di euro.
In Cina, in controtendenza rispetto al resto del mondo, si assiste a un enorme successo dell’imprenditoria femminile.
Secondo quanto emerso dalle più recenti indagini fatte dagli autori della Hurun Rich List, tre delle finanziere e imprenditrici più ricche del mondo sono nate sul suolo cinese. Per quel che riguarda gli uomini, al contrario, nessun miliardario cinese entra nella top ten dei più ricchi del pianeta.
Secondo il presidente di Hurun, Rupert Hoogewerf, una delle principali ragioni del successo delle imprenditrici cinesi risiede in una delle leggi più restrittive della Repubblica Popolare: quella del “figlio unico”.
Pechino, per limitare la popolazione e la crescita demografica, ha imposto alle coppie di avere solamente un figlio. In questo modo le donne, obbligate ad una sola gravidanza e a crescere un unico figlio, possono avere molto più tempo da dedicare agli affari rispetto alle concorrenti del resto del mondo.
Le donne occidentali, al contrario, dopo il secondo o terzo figlio hanno molto meno tempo da dedicare agli affari.