Il programma FXX della Ferrari da qualche anno rappresenta la massima evoluzione delle vetture stradali di Maranello. Un’evoluzione senza limiti in quanto fatta senza standard di omologazione da rispettare, né quelli per poter circolare in strada, né quelli per poter partecipare alle competizioni.
Prima la FXX derivata dalla Ferrari “Enzo”, poi la 599XX ricavata dalla “599”, sono state le protagoniste del programma sulle piste di tutto il mondo, con i loro possessori impegnati nel duplice ruolo di clienti-collaudatori nell’attività di ricerca e sviluppo per vetture estreme. La terza nata della “dinastia” è la Ferrari FXX K, dove la K è un rifermento al dispositivo Kers, per il recupero dell’energia. La FXX K è infatti derivata dal modello top della gamma del Cavallino: “LaFerrari”.
L’estetica è assolutamente funzionale e non c’è una linea che non sia disegnata per contribuire al meglio alle prestazioni. Il fascino della FXX K viene proprio dal lavoro svolto congiuntamente agli ingegneri aerodinamici, e si esprime sia nell’aspetto generale che nei minimi dettagli.
Si è aggiudicata infatti il Best Dot of the Year, una sorta di Oscar per il design.La potenza complessiva erogata dai due motori, quello endotermico e quello elettrico, raggiunge i 1.050 CV. Impressionanti le prestazioni, da 0 a 100 in meno di 3 secondi e una velocità massima di 350 Km/h.
Trentadue gli esemplari prodotti e nonostante il prezzo proibitivo, due milioni e 500 mila euro, le vetture sono già state tutte vendute.
In questo caso non si tratta di acquistare una vettura e portarla in pista, c’è molto di più. Insieme alla FXX K, Ferrari garantisce per due anni una esperienza del tutto unica. Ad ogni uscita in pista si ha a disposizione un istruttore in grado di aiutare il pilota a migliorarsi. Se la mattina è dedicata ai test, nel pomeriggio si potrà esaminare la telemetria e osservare i filmati registrati in pista. Non è un gioco, il tutto è decisamente reale e preso con la dovuta serietà. Così com’è assolutamente importante e professionale, sembra quasi superfluo dirlo, il lavoro dei meccanici che curano l’assistenza. E nel caso in cui ci siano accompagnatori, questi verranno accompagnati in attività turistiche o di svago.