Definiti dai media “baby-Paperoni”, i giovani cinesi under 35 sono divenuti nel giro di breve tempo i detentori della maggior parte della ricchezza nazionale. Si stima che 6 milionari su 10 siano al di sotto di questa soglia d’età e, stando al rapporto redatto da Ubs, nel primo trimestre del 2015 i giovani milionari sono aumentati al ritmo di uno alla settimana.
I nuovi Paperoni cinesi sono generalmente dei laureati, impiegati nel settore della tecnologia e del business connesso alla comunicazione elettronica, in qualità di dirigenti o proprietari d’impresa. Conoscono l’inglese e vivono in realtà metropolitane. Tendono ad evitare il matrimonio fino ai 35 anni e a preferire il consumismo al risparmio. Le maggiori spese vengono effettuate per l’acquiso di beni di lusso: gioielli, automobili, alta moda, tecnologia hi-tech e viaggi.
La passione per il consumismo non è unicamente imputabile all’enorme disponibilità finanziaria di cui gode la generazione nata tra gli anni ’80 e ’90, ma anche alla modalità con cui questa è stata allevata. Si registra ad esempio, la tendenza a portare i bambini in gita a vedere ville, gioiellerie e yacht.
Il fenomeno potrebbe venire ridimensionato dal confronto operato tra la percentuale dei nuovi giovani danarosi e il resto della popolazione, che ammonta a circa 1,3 miliardi di persone. Tuttavia, il progressivo incremento della “generazione 5 stelle” e la grande massa di consumi che produce, invitano ad analizzare il fenomeno con più attenzione. ll fattore che preoccupa gli studiosi del settore è il capovolgimento anagrafico della ricchezza, che potrebbe creare destabilizzazione nel paese. Allo stesso tempo è proprio l’enorme mole di consumi che viene mossa dai nuovi milionari a rilanciare un’economia in crisi su scala planetaria.